State cercando un interprete per un vostro evento e pensate di trovarlo sul social network professionale per eccellenza, ovvero LinkedIn. Oppure, effettuate una ricerca su Google e capitate sui siti internet di vari interpreti, che contengono link ai loro account LinkedIn, Facebook, Twitter o Instagram.
È innegabile che oggi la presenza online sia importantissima: in tutti i settori, si assiste quasi a una competizione a chi pubblica di più per farsi (legittimamente) notare e attirare clienti.
Probabilmente vi capiterà di trovare interpreti che pubblicano spesso foto di loro stessi in contesti di lavoro: nella cabina usata per la traduzione simultanea, accanto al relatore straniero che stanno traducendo o hanno appena tradotto, oppure in posa davanti all’elegante sede in cui si tiene l’evento.
Scorrendo nei loro profili LinkedIn o di altri social network, potreste pensare che, lavorando molto, si tratta di interpreti molto richiesti e bravi.
Non è detto.
Si tratta solo di interpreti che pubblicano spesso sui social network.
Conosco colleghi molto bravi, che lavorano tantissimo, e che non hanno nemmeno un profilo social. Tra gli interpreti che sono presenti sui social network, i più avveduti stanno attenti a non fornire troppe informazioni alla concorrenza e quindi si limitano a condividere foto pubblicate da altri che li ritraggono.
C’è poi un altro aspetto fondamentale della nostra professione che spesso ci vincola al silenzio: l’obbligo di riservatezza nei confronti del cliente. Non di rado l’interprete opera in contesti in cui può venire a conoscenza di informazioni riservate (Consigli di Amministrazione, trattative di compravendita di imprese, procedimenti legali, ecc.) e non può certo pubblicizzare il fatto di lavorare a incontri così delicati.
Da un punto di vista legale, c’è anche il rispetto del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati. Un professionista serio non pubblica alla leggera fotografie in cui sono riconoscibili altre persone: non tutti vogliono far sapere a chiunque cosa fanno e dove si trovano.
Infine, per quanto un interprete ami la sua professione, probabilmente non sente il bisogno di sbandierare tutti gli incarichi che svolge. Magari un avvocato alle prime armi pubblicherà una foto di sé davanti a un tribunale prima di affrontare il suo primo dibattimento, ma alla lunga questa diventerà la sua routine e non lo farà più. Certamente la nostra professione ha il grande pregio della varietà: si lavora spesso in palazzi eleganti, si visitano aziende all’avanguardia in vari settori, si incontrano personaggi famosi. Ma anche questo fa parte della nostra routine.
Insomma, un interprete al passo coi tempi avrà sì dei profili aggiornati sui vari social network, ma non meravigliatevi se non li inonda continuamente di foto di sé al lavoro!
Per informazioni e preventivi: Tel. (+39) 3201878191 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.